Pubblico anche qui la recensione di questo mango, certamente uno dei primi volumi che mi sono piaciuti di più degli ultimi tempi!
Chiisakobee #1Ho letto diverse cose di Minetaro Mochizuki, a partire da Dragon Head, survival-thriller dalla lunghissima gestazione italica. Mi è piaciuto anche in altre opere, dove confermava la sua venatura dark, quella ironica, ma soprattutto l'abilità nella descrizione psicologica dei personaggi, interpretata attraverso sequenze della giusta lentezza che ne esaltavano le espressioni. A volte, concordo, anche di eccessiva lentezza.
Da qui alla possibilità di vedere uno slice-of-life dalla sua penna, però, il passo mi sembrava lungo; soprattutto per quele atmosfere dal clima molto marcato. E invece eccolo qui fra le mani!
Chiisakobee è un seinen in 4 volumi piuttosto recente, pubblicato su Big Comic Spirits di Shogakukan. In realtà la storia riprende un romanzo del 1957 di un famoso autore oggi scomparso, Shugoro Yamamoto, in cui un ragazzo tenta di ricostruire l'azienda di famiglia distrutta da un incendio.
www.mangaupdates.com/series.html?id=82638www.lezardnoir.com/portfolio/chiisa...-shigeji-vol-1/Mochizuki trasferisce la vicenda ai giorni oggi, ma questo lo si capisce da pochi dettagli in fondo trascurabili. Anche perché l'aspetto del protagonista Shigeji, è quello di un fricchettone hippy sputato dalla fine degli anni '60...
E' un 26enne che sta succedento - anche a malavoglia - al padre nella gestione dell'azienda Daitome, una ditta di costruzioni in legno. Non perché non abbia capacità, ma perché dopo essersi laureato in architettura e aver girato il mondo forse mirava ad altro, oppure semplicemente era un tipo strambo.
Ma all'improvviso tutto cambia! Mentre è in trasferta per dirigere un cantiere, avviene il disastro in cui brucia la sede e muoiono entrambi i genitori nel rogo.
Apro una parente: qui si nota una sensazione vintage nell'opera, sia per il comportamento molto rigoroso di fronte alla morte, sia per l'ampiezza della catastrofe, poco plausibile in un'epoca "cementificata" come la nostra. Hai aperto la parente? Chiudila!In Shigeji tornano alla mente gli insegnamenti dei genitori: umanità e volontà, e da qui la determinazione a prendere in mano le redini con determinazione e far risorgere la ditta.
Determinazione? Anche troppa! Rifiuta infatti gli aiuti economici di amici e conoscenti, con cocciutaggine. Prende in casa gli apprendisti che alloggiavano alla sede distrutta, e con essi assume una domestica.
Questa è Ritsu, una ragazza ventenne del quartiere, che nella vita si è dovuta arrangiare fra ristrettezze, e che ora è rimasta sola dopo la morte per malattia della madre (il padre? Boh!).
Shigeji la conosce sin da mocciosa, quando litigava coi ragazzini, e sapeva che fosse una testarda.
Ma non così tanto.
Quindi una mattina si sveglia e trova:
Sono 5 bambini del vicino orfanotrofio, ora bruciato nello stesso incendio della Daitome, dei quali Ritsu è determinata ad averne cura, visto che non hanno più un posto. Anche loro non sono tanto prevedibili, c'è la frignona, la smorfiosa, il fifone e la catastrofista... che scaturirà dalla convivenza di questa stramba famiglia di persone sole?!?
La narrazione e la sceneggiatura sono formidabili. Se all'inizio pensate di dover leggere un racconto malinconico, o di riscatto dalle traversie della vita, beh forse non siete lontani dalla verità, ma quello che totalmente vi manca di scoprire è la fenomenale commedia e la sottile ironia nel descrivere personalità e comportamenti.
A volte anche un sarcasmo scorretto, vedi il padre-stalker banchiere di Yu, una coetanea di Shigeru che si offre di dare lezioni ai ragazzi, e proto-bersaglio della gelosia di Ritsu, la ricca e bella contro la povera ignorante.
Tuttavia, questo non è volto a soverchiare dei contenuti riflessivi, anzi il contrasto è decisamente funzionale.
Se ci aggiungiamo un taglio grafico azzeccatissimo, tendente allo scarno ma all'enfasi espressiva, con le facce spesso fisse in sguardi-maschera, come il carpentiere Yamamoto, sorta di statua bronzea di Budda. Shigeji non si vede neanche in faccia (neppure nei flashback), anzi forse manco gli occhi... se Punpun era un "coso", questo è un ammasso di peli, chissà se alla fine lo vedremo sbarbato
In Francia il primo volume è appena uscito per Le
Cafard Lizard Noir, editore notoriamente alternativo. E' in 15x21 con stampa e materiali di alto livello (pur con le classiche 200 pagine è spesso più di due centimetri...), senza sovacoperta a cui sopperisce una cover verniciata rigida come il ferro. Costa caro come l'inferno, ovviamente...
Grande esordio, come detto è un Sunny (il mango di Matsumoto) versione commedia, e con questo non sto dicendo che questo primo volume sia meno interessante. Voto: 9